Questo blog è come un diario dove troverai le mie personali recensioni sui romanzi che ho letto e le opinioni sul mondo editoriale. Niente sdolcinature ma solo critiche costruttive, come è giusto che sia ;)

15.5.23

"Il sogno della crisalide" di Vanessa Montfort

 Romanzo abbandonato dopo 85 pagine (di un libro di 560). Motivo? Storia trita e ritrita di una ex suora e del suo amore impossibile (probabilmente lesbo visti i tempi "gender fluid"); infarcita di scemenze che mirano a ridicolizzare il cattolicesimo come di un'accozzaglia di" riti inutili" (citazione dal testo). Riporto di seguito uno stralcio dei vaneggiamenti che l'autrice mette in bocca alla sua protagonista ex suora: 

"[...] tu non credi, ad esempio, che quando ci innamoriamo ci sia una 'transustanziazione della materia'? [...] quando quell'amore è contenuto in un corpo fisico ci degustiamo a vicenda... Non è forse questo il sesso?".

Ti rispondo, cara scrittrice, con un netto NO!

Ho decisamente l'impressione che l'autrice non abbia idea di quello di cui sta scrivendo altrimenti non si spiega questo mischiare senza rispetto dogmi di fede con concetti astratti come amore e sesso. Mi domando, inoltre, se l'autrice avrà mai il coraggio di scrivere e ridicolizzare allo stesso modo ebrei, musulmani e qualsivoglia altra religione...

4.5.23

"L'isola dei battiti del cuore" di Laura Imai Messina

Un romanzo delicato che narra dell'amicizia tra un bambino e un illustratore di libri per bambini. Premetto che l'isola del titolo esiste ed è, nel libro, l'ultima tappa del percorso di guarigione dal lutto che il protagonista porta dentro di sé e che si dipana tra le righe della storia. Un protagonista che non si piange addosso ma che cerca di continuare la sua vita nonostante la sua sofferenza (che rifiuta) e, poi, con il bambino, ricomincia a vivere trovando anche la voglia di innamorarsi di una giovane donna. La cultura giapponese è una parte fondamentale del libro e si percepisce l'amore dell'autrice per il Giappone e la volontà di farlo conoscere nei particolari (anche nella scrittura dei caratteristici ideogrammi). Un libro quindi interessante e non banale.