Questo blog è come un diario dove troverai le mie personali recensioni sui romanzi che ho letto e le opinioni sul mondo editoriale. Niente sdolcinature ma solo critiche costruttive, come è giusto che sia ;)

24.9.19

"Tre e sei morto" di Janet Evanovich

Questo libro fa parte di una serie in cui la protagonista è una cacciatrice di taglie alle prime armi.
Scritto in prima persona devo dire che, sebbene catalogato come thriller, non lo considero tale, mi ha infatti ricordato quei film demenziali dove i protagonisti sono polizziotti o detective imbranati a cui capitano di tutto: da sparatorie improvvisate a cadaveri che volano sui cofani delle macchine.
Libro comunque che si legge veloce, senza quei noiosi monologhi interiori che caratterizzano purtroppo i libri in prima persona. 
Il personaggio che più mi ha fatto sorridere è la "spalla" della protagonista: una ex prostituta che si improvvisa cacciatrice di taglie; con la sua arroganza e soprattutto con il suo linguaggio scurrile mette subito un pizzico di humor a pagine che altrimenti sarebbero di una banalità assurda.




14.9.19

"Quo vadis?" di Henryk Sienkiewicz

Questo libro narra di una storia d'amore travagliata tra un tribuno romano pagano e la figlia del re dei ligi, cristiana. L'amore tra i due giovani non è dei più semplici: il giovane romano avrà grosse difficoltà nell'accettare la "nuova" religione di lei infatti, all'inizio, la considera come una preda o un trofeo da avere a tutti i costi anche se ne va a scapito dell'incolumità stessa della sua amata. Solo con la sua conversione capirà cosa è l'amore e il rispetto per gli altri.
Le vicende dei due innamorati sono immerse nell'atmosfera della Roma imperiale di Nerone e delle prime persecuzioni a danno dei cristiani. I riferimenti storici e le descrizioni con i relativi nomi romani di fatti e persone, nonché citazioni di spessore, sono precisi e puntuali, segno di un lavoro attento e scrupoloso da parte dell'autore.
I capitoli relativi ai vari supplizi dei cristiani mi hanno fatto rabbrividire: pensare che siano stati realmente trucidati in quei modi mi ha lasciato una profonda tristezza. Inoltre mi ha fatto riflettere il modo in cui l'autore ha lasciato spazio ai messaggi cristiani di amore per la vera fede e per Cristo, senza essere prolisso e noioso. 
Il personaggio di Petronio, realmente esistito, mi è particolarmente piaciuto: personalità carismatica, ironica che sapeva controbattere e tener testa a Nerone. Il ritratto che ne ha fatto l'autore è davvero molto ben fatto e accurato.
Piccola postilla: dopo aver letto questo libro, ascoltare i discorsi di questo papa Francesco, vaghi e inneggianti a un ipotetico umanesimo, senza menzionare Dio né la figura di Gesù... beh mi ha lasciato molto contrariata.



LIBRO CONSIGLIATO