Questo romanzo, leggendo la quarta di copertina, ha una trama non troppo originale in quanto racconta le vicende di cinque amici conosciutisi all'università e legati da un sottile filo rosso la cui origine è Ashdown (divenuto, da dormitorio studentesco, clinica dove si cura i disturbi del sonno). Quello che mi ha piacevolmente sorpreso è lo stile narrativo dell'autore che fin dal principio ha esordito nella sua breve nota: "i capitoli dispari sono ambientati negli anni 1983-84, i capitoli pari sono ambientati nel giugno 1996". Il passaggio temporale segue il filo logico delle vicende che non si interrompono con la fine dei capitoli ma, anzi, le ultime frasi del presente si riallacciano nel nuovo capitolo al passato all'interno delle frasi precedenti e così via per ogni capitolo. L'alternanza tra il passato e il presente legata con questo effetto quasi da sceneggiatura cinematografica è una sperimentazione geniale e ben utilizzata anche attraverso una scrittura immediata e priva di inutili fronzoli. Inoltre ho trovato la storia interessante in quanto l'autore ha delineato dei personaggi molto complessi in bilico tra la follia e la normalità espressa nella routine di tutti i giorni.