"Se pubblicare a pagamento è come fare sesso a pagamento il self è come soddisfarsi da soli."... Ecco come un piccolo editore free liquida, in un'intervista, un argomento serio buttandola in caciara. E l'editoria free? Diciamo allora che è come un marito (o moglie), a volte rompiscatole ma quasi sempre totalmente assente, con cui si è obbligati per anni a relazionarsi, molto spesso con poca "soddisfazione" da entrambe le parti.
Tornando seri l'editoria free non è tutto "rose e fiori" anzi. Di seguito i punti dolenti:
- il contratto: l'autore cede i diritti del proprio libro all'editore per parecchi anni (dai cinque in su). Questo significa che l'editore può fare quello che vuole col libro (cambio titolo, rimaneggiamento totale del testo, scelta del prezzo e della copertina). Hai voglia a dire poi "l'autore ha sempre l'ultima parola su ogni cosa". Sì certo... Per non parlare delle beghe legali nel caso si volesse recidere il contratto prima della scadenza.
- distribuzione: personalmente non ho mai visto nelle librerie alcun libretto di piccoli editori. Forse perché l'autore deve arrangiarsi ogni volta a proporre il libro... Ma allora che differenza fa col self?
- marketing: anche qui poco o niente aiuto da parte dell'editore. Addirittura alcuni editori free puntano ora al preordine e al crowdfunding ovvero "dì ai tuoi amici che pubblicherai così se lo ordinano (e pagano in anticipo)". Per non parlare di presentazioni nelle librerie, interviste sui giornali, pubblicità... Uno sbattimento tutto a carico dell'autore che, tra l'altro, si deve pagare le copie (scontate, ci mancherebbe! Mica è un editore a pagamento) da portarsi in giro.
Eh che bel mondo l'editoria free...