Dopo aver letto "L'idiota" e "Delitto e castigo", che reputo dei romanzi apprezzabili, speravo che questo libro fosse all'altezza della sua fama di "miglior romanzo", "apice della scrittura di D." e via dicendo ma ho dovuto ricredermi. Innanzitutto l'autore si perde fin dal principio nel descrivere con minuzia di particolari tutte le vicissitudini dei personaggi compresi quelli secondari per non parlare delle storie di contorno che ho letto, lo ammetto, di sfuggita.
La trama comunque è semplice e si riesce (nonostante gli interminabili monologhi, discorsi filosofici-religiosi, descrizioni di fatti che con i protagonisti non c'entrano nulla) ad arrivare al fulcro centrale del romanzo ovvero all'omicidio di uno dei protagonisti. Ora non sto qui a descrivere l'intera trama ma è chiaro che alla fine, ovvero dopo ben mille e più pagine, viene svelato il nome del colpevole e viene, di nuovo, descritto in tutti i particolari del caso, il movente e le azioni dell'assassino.
In conclusione consiglio la lettura di questo libro, ma solo perché è considerato uno dei classici della letteratura.
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